mercoledì 5 novembre 2014

I titoli dei giornali online, negoziatori di condivisione

I titoli dei giornali online si stanno trasformando rispetto a quelli dei giornali cartacei; è questa l'ipotesi che ho cercato di dimostrare in un lavoro che ho presentato al XIII Convegno della SILFI (Società Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana. Il testo integrale dell'articolo è qui). 
Nella mia ricerca ho analizzato oltre 85.000 titoli di quotidiani pubblicati tra il 2012 e il 2013; più in particolare, ho messo a confronto i titoli di quattro quotidiani online (Il Post, l'Huffington Post, Il Fatto quotidiano e Il Giornale) con quelli di un quotidiano cartaceo, il Corriere della sera. Tra i quotidiani online, ne ho selezionati due che non hanno mai avuto un'edizione cartacea, e quindi sono nativamente delle testate online (Il Post e l'Huffington Post), e due che invece hanno anche una parallela edizione cartacea (Il Fatto quotidiano e Il Giornale).
La mia ipotesi è che i titoli online siano sempre più influenzati dal fatto di essere diffusi attraverso i social media: le redazioni dei giornali li riversano continuamente nel flusso delle conversazioni online attraverso i loro profili Facebook e Twitter, con l'obiettivo di catturare l'attenzione dei lettori e di indurli a cliccare sul link e visitare le pagine dei relativi articoli.
Il titolo, dunque, diventa una sorta di negoziatore di condivisione, con la funzione cruciale di attrarre il numero più elevato possibile di lettori nelle pagine online dei quotidiani.
In che modo il titolo online svolge questa funzione? La mia prima ipotesi è che i titoli tendano ad instaurare una relazione diretta coi lettori, rivolgendosi a loro in modo esplicito. Linguisticamente, questo corrisponde ad esempio all'uso di domande dirette o di pronomi di prima e seconda persona, come negli esempi:


Ve la ricordate la spiaggia di "The Beach"? Ora è diventata così.  (HP)
Voi, dove volete andare? (Il Post)
Louis Vuitton vi spiega come fare le valigie (Il Post)

Il grafico mostra come tutti e tre i tratti linguistici che indicano il tentativo di relazionarsi direttamente coi lettori raddoppiano la loro frequenza nelle edizioni online.


Domande dirette (non incluse in un discorso diretto) e pronomi di II persona sing. e pl. nei titoli online e cartacei (per 1.000 parole)

Parallelamente, nei titoli online si osserva un uso più limitato di alcuni tratti linguistici che per decenni sono stati dei cliché dei titoli di giornale; eccone alcuni:
  • i titoli che iniziano con e o con ma, che rivelano il riferimento ad un contesto noto al lettore, magari perché trattato in un articolo posto fisicamente vicino, come negli esempi: Ma a chi serve la Torino - Lione?  (Fatto), oppure E il Caimano si svegliò Ornitorinco  (Fatto);
  • i titoli che usano delle false subordinate, che non dipendono da nessuna principale, e che sono spesso introdotte da se o quando: Se le madri che lavorano soffrono meno di depressione (CDS), oppure Quando il tweet crea imbarazzo (CDS);
  • i titoli introdotti da così o da quel, come in Quel muro in Golan che separa gli innamorati (Fatto), oppure  Così il rigore del Prof ha messo al tappeto l' economia italiana (Giornale).
Tutti questi fenomeni subiscono una drastica riduzione nei titoli dei quotidiani online, che sembrano dunque servirsi di meno di usi linguistici cristallizzati (e in buona parte usurati) nel corso degli ultimi decenni.

Alcuni cliché usati nei titoli online e cartacei (per 1.000 parole)

Infine, è interessante notare come ci siano differenze sostanziali tra i quotidiani online che hanno anche un'edizione cartacea (Il Giornale, Il Fatto) e quelli nativamente online (Il Post, HP). Un'analisi per cluster dei tratti linguistici considerati sopra mostra infatti che i titoli dei due quotidiani solo online si comportano in modo omogeneo, formando un unico cluster, mentre Il Giornale in particolare ha un comportamento decisamente disomogeneo, e tendenzialmente più simile a quello del quotidiano cartaceo, il Corriere della sera.
Questo è probabilmente dovuto al fatto che Il Giornale utilizza per la sua edizione online gli stessi titoli dell'edizione cartacea, oppure che è meno influenzato rispetto alle altre testate online dai mutamenti che la diffusione attraverso i social network sta comportando.

Analisi per cluster agglomerativi, metodo di Ward

Nell'articolo integrale riporto l'analisi di altri tratti linguistici che differiscono nei titoli online e cartacei; ciò che sembra evidente, come risultato dell'analisi, è che la fruizione attraverso i social media e il loro flusso di conversazioni scritte sta gradualmente modificando i titoli dei quotidiani online.


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